Lia, dopo tre stagioni in Serie A al Sassuolo, hai accettato di tornare in Serie B per vestire la maglia del Lumezzane.
“Ho accettato con entusiasmo, ispirata dal progetto che mi è stato prospettato e che già sta dando i suoi frutti nelle ultime stagioni. Arrivo in una società seria, ambiziosa, in una squadra che ha fatto davvero bene con una grande voglia di dimostrare quello che sono e ciò che valgo”.
Ritrovi il direttore sportivo Diego Rossi, con cui ti sei consacrata e con cui hai spiccato il volo verso la Serie A.
“A Diego devo tanto. Ha giocato un ruolo importante nella mia decisione perché mi fido di lui e perché gli devo la possibilità che ho avuto di giocare in Serie A e di cui lo ringrazio”.
Le tue caratteristiche si sposano al meglio con il calcio predicato da Nicoletta Mazza, che vuole un’impostazione di qualità dal basso.
“In questi anni a Sassuolo ho avuto la possibilità di lavorare al top sotto questo punto di vista e penso di essere migliorata, di aver imparato qualcosa e spero di dare il mio contributo alla squadra”.
Raccogli un’eredità importante, quella di Eveljn Frigotto.
“Eveljn ha fatto una stagione ottima, è migliorata tanto e non potrei essere più contenta di raccogliere la sua eredità perché si parte già da un livello molto alto”.
Dopo qualche anno di assenza, che Serie B ti aspetti?
“La Serie B l’ho lasciata che era un campionato veramente difficile e penso che sia ancora più difficile, vogliamo dire la nostra, sappiamo ci sono due, tre corazzate, ma noi con umiltà vogliamo giocarcela”.
