Il DS Simone Pesce ha così commentato l’avvio di stagione del Lumezzane: “Partiamo da queste prime tredici gare, dal lavoro estivo, lavoro fatto dalla società che in primo luogo è stato quello di voler ringiovanire un po’ la rosa, di mettere in rosa quasi tutti i giocatori di proprietà, questa è un’altra cosa che c’eravamo prefissati e che abbiamo fatto e posso dire che queste tredici giornate siamo soddisfatti. Dobbiamo continuare a lavorare, ad avere positività, ottimismo e vedere quale sarà poi la crescita reale alla fine dell’anno della squadra.
Il mix tra giovani ed esperti per ora sta facendo la differenza, ci sono buoni risultati, mi piace lo spirito che c’è, dal ritiro si è creata subito, secondo me, una buona empatia, un buon legame, io li vedo tutte le settimane allenarsi, quindi di quello sono veramente soddisfatto. Poi certo c’è il campo, sappiamo che dobbiamo migliorare su tante cose, che la squadra può veramente disputare partite alla pari con tutte, poi sappiamo che la differenza la fanno tante cose, i dettagli, la mentalità.
Parlando di mentalità, serve fare un ultimo step che potrebbe essere quello di mantenere sempre alta la concentrazione in tutte le partite perché ancora quest’anno troppe volte si è visto un alto e basso e se vogliamo trovare qualcosa di non positivo possiamo vedere nel rendimento interno che ancora non ha raggiunto i livelli della passata stagione. Questo non è di facile deduzione questa cosa perché il nostro campo è perfetto, è uno dei campi migliori credo di tutti e tre i gironi della Serie C come manto, come grandezza quindiforse ci dovrebbe anche agevolare per quanto riguarda il nostro gioco, però ad oggi in casa sicuramente stiamo facendo un po’ più fatica di quello che abbiamo fatto in trasferta.
Un altro tema è quella della finalizzazione. Abbiamo tante occasioni in tutte le partite anche sabato scorso con il Renate abbiamo avuto tantissime opportunità che non abbiamo sfruttato però su questo aspetto io sono più contento se le occasioni ce l’hai la domenica o il sabato piuttosto che non creare perché comunque vuol dire che c’è un lavoro dietro e che c’è voglia di andare a fare il gol”.